Sto pensando seriamente di cambiare vita.
Riflettevo ieri sera con un amico e una bottiglia di nebbiolo: proprio non vale la pena di stare qui a dire sempre di sì, e pure col sorriso da paralisi permanente.
Da quando lavoriamo abbiamo messo via una quantità di soldi che svanisce ogni volta che ci tocca andare dal dentista.
Abbiamo contratti che amo definire ridicoli ma che a dire il vero sono.. beh, difficile trovare un aggettivo adatto. Ingiusti, tanto per cominciare, perchè la giusta retribuzione per il lavoro svolto dovrebbe essere un diritto.
Illegali, perchè il contratto a progetto, tanto per fare un esempio, non prevede la presenza del collaboratore sul luogo di lavoro.
Malati, dal momento che tra un po' arrivereno a pagare per avere un impiego.
Ma l'aspetto peggiore è che avvelenano il mercato del lavoro, rendendolo marcio, incapace di premiare capacità e competenza.
Ok, ok, taglio corto, tanto siamo una generazione che non è nemmeno in gradi di protestare, o almeno è quello che ci sentiamo dire. Ma se alziamo la testa, dietro di noi c'è la fila di gente disposta a prendere il nostro posto, anche dimezzandosi lo stipendio. Pur di lavorare.
Dicono anche che non sappiamo combattere compatti e uniti per una causa comune. Ci ho pensato bene: il fatto è che al momento questa causa non la vedo. E davvero vorrei avere qualcosa in cui credere, qualcosa per cui lottare nella speranza di un futuro migliore. Per tutti.
Ma quello che vedo è un modello-mondo datato che sta implodendo senza aver prodotto nuove idee in grado di rivoluzionarlo infondendogli nuova vita. Ma forse nemmeno questo basterebbe, forse stavolta siamo arrivati ad un punto in cui per cambiare le cose non ha più senso combattere la realtà esistente ma bisogna costruire un nuovo modello che la renda obsoleta.
Certo, non è semplice. Ci vogliono impegno, costanza, cuore, cervello. Ci vogliono persone disposte a ricominciare a pensare.
Mah.
Quasi quasi mi iscrivo all'unico corso in grado di darmi un lavoro sicuro!
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