martedì 15 febbraio 2011

La piazza delle polemiche


L'ho scritto di getto, commentando un post di un amico su Feisbuk, dopo aver letto i troppi sproloqui apparsi un po' ovunque a commento della manifestazione di domenica.
Ieri ho taciuto, dovevo schiarirmi le idee, forse la notte ha portato consiglio. O forse no, giudicate voi.

"Il nocciolo della questione, tanto per chiarirsi una volta per tutte, non è scendere in piazza "contro" chi sceglie di andare con Berlusconi per il proprio tornaconto, o contro l'utilizzatore finale dei servizi che ne lede la dignità.
In piazza siamo scesi per dire basta a un sistema pornocratico, perchè un conto è che Berlusconi vada a puttane, un altro è che mandi a puttane il Paese mettendo le sue puttane nelle liste bloccate del PDL.Un sistema che ci fa governare da una massa di puttane e magnaccia compiacenti.
Che rede il premier una figuara ridicola e ricattabile.
Che rivela tra le ombre legami sepre più stretti con la camorra.
In piazza siamo scesi per dire che nonostante le sue televisioni da vent'anni ci rincoglioniscano proponendo modelli femminili ammicanti in abiti succinti, nonostante la puttanocrazia renda più facile vendersi che cercare di farsi strada restando integre, moralmente e fisicamente, ci sono ancora donne e uomini che non ci stanno. E che non vogliono più vedere questo schifo, provare vergogna per il proprio Paese.
Dignità è una parola chiave di questo processo e le donne vogliono provare a essere il motore del cambiamento.
Quelle che vorranno continuare a darla al potente di turno ci sono e ci saranno sempre e sono libere di farlo, ma vivere in un Paese che ha eretto la puttanocrazia a norma è un altro paio di maniche.
Basta, mi sono annoiata da sola ma è da ieri che leggevo cazzate e non ne potevo più".

Mah, chissà se ha senso?
Fatto sta che tacciare le donne scese in piazza di moralismo, giudicarle isteriche o delle povere creature strumentalizzate, è offendere ancora una volta la dignità femminile.

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