domenica 26 dicembre 2010

Panettone is on the table, but it is another one


Cito un'amica: Natale è quando provi nostalgia di casa, anche quando sei a casa.
Ringrazio per il "regalo" e propongo una modifica:

Natale è quando provi nostalgia di casa SOPRATTUTTO quando sei a casa.
Quando casa è un posto ideale e non reale, e non vedi l'ora di respirare aria pulita.

Menomale che ci sono gli Elii, a ricordarmi il detto "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi".

Sollievo!

giovedì 23 dicembre 2010

Grazie Stefania, una di noi!

Stefania Prestigiacomo mi ha dato una grande idea.
Ieri sera sono entrata nell'ufficio del Capo Supremo e gli ho fatto una proposta:
"Ma se io mi dimettessi perchè non credo più nell'azienda e nei suoi valori, perchè si stava meglio quando si stava peggio e nulla è più come prima ma pretendessi di restare a scrivere il mio blog dalla mia scrivania continuando a percepire lo stesso stipendio?"

Lui mi ha guardata.
Si è messo a ridere (per fortuna ha il senso dell'ironia).
"Al limite, se non fai la sindacalista, ti posso concedere il ponte dell'Epifania"
Affare fatto.

Grazie, Ministro!

iPad, zitto e mosca!


... E poi, quant'è bello fare colazione con un caffè caldo leggendo il giornale?
(Non Il Giornale, però.)

mercoledì 22 dicembre 2010

Di yak e vaccini natalizi

Chi l’ha detto che a Natale siamo tutti vaccinati? A chiedermelo in questo momento è una pubblicità della "Lista dei desideri" di Save the Children che propone regali quantomeno inusuali: un vaccino, un albero da frutta, un pallone o, perchè no, uno yak.
I destinatari sono bambini molto meno forunati di quelli che vedo in giro da queste parti, pieni di grasso, di cellulari e di menate.

Ma in realtà la domanda sul vaccino natalizio mi gira in testa da sabato, da quando mi sono resa conto di essere di un umore tra il pessimo e il torvo. E ho capito che io, più che altro, non sono vaccinata AL Natale.
Lo so che a trent'anni dovrei aver superato la fase "Oh ma è un'inutile festa capitalista che ha perso ormai tutto il suo senso" (frase che, pur enunciando una grande verità, fa un po' troppo Kollettivo con la k).

E poi temo non sia nemmeno la nausea da consumismo sfrenato il vero motivo di questa insoddisfazione strisciante. Credo sia una sorta di vuoto che, chissà perchè, forse per un riflesso recondito o per un retaggio culturale, a Natale grida più forte la propria presenza.
Molte mie amiche non stanno messe meglio, e quindi condividiamo in allegria questi vuoti fin troppo presenti.

Guardo ancora l'annuncio della Lista dei Desideri. Per una volta in vita mia penso che vorrei tanto avere una suocera, di quelle che il regalo lo pretendono, e che più è grosso meglio è, per regalarle uno yak.
A me resterebbe la doppia soddisfazione di aver comprato qualcosa di veramente utile, a lei un biglietto che certifica la donazione fatta a suo nome. E in grado di provocarle per mesi attacchi di bile.






venerdì 17 dicembre 2010

Natale 2.0(10)


Pronti, via.
Ha inizio l'ultimo week end prenatalizio.
Mentre sarete immersi nell'isteria collettiva della corsa all'ultimo regalo, pensate a come la rivoluzione digitale, mettendo il mondo a portata di click, ha reso tutto più semplice.

Oppure no?


Gaga a gogo. Ma io voglio una lurida!

Qualcuno mi può spiegare il fenomeno Lady Gaga?
Da sola non ci arrivo.

Va bene che ormai la musica non conta nulla per avere successo nel mondo della musica e quindi non importa che la nostra Lady canti di Alexandri o di Roberti, ma continuo a non capire il suo strapotere mediatico.
Fa tendenza?
Fa scandalo?

A me pare la brutta copia della Madonna dei tempi d'oro, ma sono passati quasi trent'anni da quando la signorina Ciccone cercava Susan disperatamente.
Altri tempi.

E poi diciamocelo: brutta nel vero senso della parola.
A meno che la bellezza non sia direttamente proporzionale ai centimetri di pelle scoperta, che l'indefessa scalatrice di classifiche regala in abbondanza.
Ma sai che novità!
Forse se si vestisse di tutto punto sarebbe più originale.

Eppure il Corriere di oggi regala ampio spazio alle foto del suo concerto a Londra, titolando "Lady Gaga sempre più irriverente". Clicco sulle immagini.
Gaga che balla e canta s-vestita da porno-suorina. Ooooooooh, quale provocazione!

E poi eccola in body leopardo style con i capelli giallo taxi.
Inevitabilmente, torna alla mente una hit anni Novanta degli Articolo 31.

VOGLIO UNA LURIDA!


..

Please come to visit Italy

Ricordate quello spot agghiacciante in cui un noto (o meglio ex noto) politico invitava, in un inglese da parodia-dell'italiano-che-parla-inglese, a visitare il nostro Belpaese?


Pochi giorni fa sono tornata da Amsterdam e sono atterrata a Fiumicino.
Dovevo prendere un altro volo per tornare a casa, quindi mi sono lanciata verso i tapis roulant.
Accanto all'ingresso spicca il cartello NO TROLLEY, con tanto di disegnino illustrativo per analfabeti e giapponesi.
MA.
Ma il nastro che scorre è intasato da famiglie e singoli individui che, lungi dal mantenere la destra, stanno spaparanzati sulle loro valigie senza la minima intenzione di camminare.
Chiedo permesso.
Si apre un pertugio, tra un corridoio di facce scocciate.
Avanzo a fatica, unico essere senza appendice a rotelle, cercando dominare l'incazzo che monta come una carogna, immaginando di ruggire e seminare il panico nel placido gregge che avanza lentamente.
Non resisto.
Faccio notare a una coppia di mezza età che la scritta NO TROLLEY è abbastanza chiara e significa che non si possono portare i trolley sul tapis roulant.
Mi guardano con occhio bovino, poi mi invitano a guardarmi intorno: "Lo portano tutti".
Perfetto. Sono tornata a casa.
Please, come to visit Italy.